TESTIMONIANZE

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"Mi hanno cresciuto cresciuto insegnandomi che non ho niente di diverso dagli altri bambini, un difetto alle gambe e alle mani non mi rendevano inferiore a nessuno". Mamadu Baldé, 19 anni, di Bissau, Guinea-Bissau
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Mamadu Baldé ha 19 anni e attualmente studia e lavora come assistente tecnico ortopedico al Centro de Reabilitação Motora di Bissau, in Guinea-Bissau.

È nato nel 2002 a Tabatò, un piccolo villaggio nella regione di Bafatà, a 150 km da Bissau. Mamadu è cresciuto in una famiglia molto povera, allevato dalla madre perché il padre lo ha abbandonato. È nato senza gambe e le sue mani hanno una malformazione. È la nonna ad accorgersi che solo trasferendosi a Bissau, sarà possibile garantire un futuro migliore a Mamadu. Per questo si trasferisce con la madre quando è ancora piccolo, andando ad abitare da un’amica della nonna, che diventerà presto per Mamadu “Né Idiatu” (mamma Idiatu), che si prende cura di lui come un figlio, lo educa e lo cresce come una seconda mamma. È lei a insegnargli che non ha niente di diverso dagli altri bambini, un difetto alle gambe e alle mani non lo rende inferiore a nessuno, e per questo lui cresce sicuro di sé e sentendosi uguale a tutti gli altri.

Quando era piccolo andava sempre a guardare gli altri bambini giocare a calcio, era molto appassionato e il suo idolo era Manuel Neuer, portiere della nazionale tedesca. Un giorno i suoi compagni hanno invitato Mamadu a fare il portiere per la squadra e lui, nonostante non avesse le gambe, lo ha fatto senza esitare. Col passare dei giorni è stato notato dai tecnici del Centro de Reabilitação Motora di Bissau, che lo hanno spronato ad andare al centro per aiutarlo. A primo impatto Mamadu si è spaventato ed è scappato, pensando volessero tagliarli ciò che rimaneva delle sue gambe. All’epoca aveva 9 anni e i tecnici non si sono arresi, sono andati dalla signora Idiatu, che lo ha convinto a recarsi al centro per ricevere delle gambe. Quando ha provato per la prima volta le sue protesi, Né Idiatu è scoppiata in lacrime, non ci credeva che il bambino che aveva sempre considerato come un figlio potesse davvero camminare. La felicità di Mamadu invece era incontenibile, la sua vita sarebbe cambiata!

A 15 anni ha perfino iniziato a giocare a basket in carrozzina e ancora oggi si allena ogni sabato e domenica. Al momento sta finendo il liceo e prevede di diplomarsi a giugno 2022. Da marzo 2021 ha iniziato a collaborare al centro di riabilitazione grazie al tecnico ortopedico Joaozinho Indi, il quale gli ha proposto di lavorare a tempo parziale durante gli studi, in modo da guadagnare un salario. Mamadu dona tutto il suo stipendio per le spese della casa e della scuola. È molto positivo nei confronti della vita, non si sente inferiore a nessuno ed è molto ambizioso. È molto felice e onorato di lavorare al centro, nonostante i limiti imposti dalla malformazione alle mani. Sogna di studiare relazioni internazionali e di avere una famiglia.


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