TESTIMONIANZE

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“Il giorno che ho perso la gamba è il giorno che mio marito mi ha lasciato”, Lilly, vedova con quattro figli, Uganda
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Lily è una donna ugandese con quattro figli: una femmina di 28 anni, un maschio di 25, un maschio di 14 e una bambina di 3 anni (avuta dal secondo marito ora deceduto). È anche nonna di un nipotino di 5 anni.

“Stavo tornando a casa dai campi e l’LRA (Lord’s Resistance Army) era dapperutto nel mio villaggio e si accamparono dietro casa mia. I soldati della UPDF (Uganda People’s Defence Force) stavano arrivando e costrinsero l’LRA a ritirarsi, ma mentre scappavano, sparpagliarono delle mine anti-uomo dappertutto.

Ero l’ultima delle sei donne che rientravano dai campi quel giorno. Era già buio e nel mettere il piede sulla mina prima ho sentito un rumore e poi l’esplosione. Le mie cinque amiche scapparono dalla paura lasciandomi lì, sanguinante, totalmente lucida e attanagliata da un dolore lancinante. Ho combattuto contro la morte tutta la notte finché qualcuno non è venuto a recuperarmi la mattina successiva.

L’ambulanza della Croce Rossa mi ha trasportata all’ospedale Regionale di Gulu dove sono svenuta. Quando mi sono svegliata mi sono accorta che la mia gamba non c’era più e il mio primo pensiero è stato: "Come faccio a lavorare adesso per mantener ei miei figli? Senza gamba non posso vivere!"-

Ma dopo aver ricevuto una protesi alla gamba ho cominciato pian piano a camminare di nuovo e rimettere in sesto la mia vita e tornare a lavorare. Sono sopravvissuta a una mina anti-uomo, sono stata abbandonata dal mio primo marito, sono vedova del secondo, ma sono grata a Dio di essere viva e di poter prendermi cura dei miei quattro figli.

Quando ho ricevuto la nuova Swissleg non mi capacitavo di quanto fosse leggera. Ora cammino più facilmente e siccome devo camminare per lunghi percorsi, mi affatico molto meno."
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